Europei di corsa in montagna: Il turco Arslan fa poker e l’Italia si conferma la squadra più forte
Come anticipato lunedì, i Campionati Europei di corsa in montagna raccontati da Piergiorgio Chiampo, Responsabile Tecnico di questa grande squadra azzurra dell’atletica.
Italia seconda nel medagliere dietro alla Turchia, ma a livello di squadra ancora una volta la migliore. I campionati europei di corsa in montagna disputati domenica a Sapareva Banya in Bulgaria, confermano la forza della formazione azzurra, oro sia in campo maschile che femminile. A livello individuale invece giù il cappello innanzi al piccolo grande turco Arslan, per il quarto anno consecutivo sul gradino più alto del podio nella prova maschile. Una rassegna continentale, va detto subito, contraddistinta da una qualche pecca sotto il profilo organizzativo, addebitabile più che ai comunque volenterosi responsabili bulgari, ad una federazione internazionale nell’occasione carente un po’ in tutto. Ad iniziare dal tracciato di gara, un circuito tecnicamente privo di contenuti , troppo facile per una manifestazione di simile caratura. A livello logistico poi ancor peggio, con gli atleti costretti a sobbarcarsi nella due giorni decine e decine di chilometri di viaggio nell’andirivieni dal campo di gara alle sedi degli alberghi, mai così lontane.
Ma torniamo al fatto agonistico e al protagonista principe della rassegna Ahmet Arslan, per l’ennesima volta superiore a tutti. Sin dal primo dei tre giri in programma (circa 12,2 km.) il folletto turco ha fatto cose turche, guadagnando ad ogni tornata margine sugli azzurri, immediati inseguitori insieme al francese Julien Rancon, già bronzo europeo 2006. Solo un grandissimo Martin Dematteis , al suo primo podio individuale internazionale a livello assoluto, ha alla fine dopo poco più di 46′ di corsa, contenuto il divario in soli 26 confermando la logica di un pronostico che lo voleva sul podio. Davvero bravo l’atleta della Valle Varaita, anche nella gestione del ritmo nell’alternarsi di salite e discese, su un tracciato come detto facile e proprio per questo corso dai migliori su ritmi elevati.
Bella anche la lotta per il bronzo tra Marco De Gasperi e Rancon, risoltasi alla fine a favore dell’azzurro sul traguardo a 1’05 dal vincitore seguito a 3 dal transalpino. Per il valtellinese l’ennesima medaglia di una carriera unica. Quinta piazza a 1’28 per un Abate al di là delle attese, capace di un gran finale corso su ritmi addirittura più veloci di tutti, seguito al sesto posto a 1’43 da un generosissimo Bernard Dematteis, calato si nel finale ma dopo aver lottato per il podio per due terzi di gara.
A squadre Italia nettamente prima davanti a Francia, Spagna, Turchia e Portogallo.
Successo francese nella prova femminile (2 giri pari a 9 km.) con Marie Laure Dumergues in 39’13 davanti alla nostra Valentina Belotti staccata di 16. Gara decisa nella discesa finale dove la transalpina ha staccato l’azzurra, comunque protagonista di un’eccellente gara. Per la bresciana, la migliore a livello internazionale nell’ultimo biennio, la terza medaglia d’argento consecutiva dopo quella mondiale ed europea dello scorso anno. Discesa finale fatale anche ad Antonella Confortola quarta a 58superata per il bronzo dalla russa Elena Nagovitsyna giunta a 31. La trentina in testa sin quasi a metà gara ha pagato un po’ nella seconda parte la sua generosità, ma considerato il percorso certamente a lei tutt’altro che consono la sua prova va considerata più che positiva. A completare il successo azzurro per nazioni il sesto posto a 1’20 di una bravissima Cristina Scolari e l’undicesimo a 2’05 di Maria Grazia Roberti. Italia come detto all’oro, anche qui con margine notevole nei confronti di Francia, Russia, Bulgaria e Gran Bretagna finite nell’ordine.
La sesta medaglia azzurra, d’argento, è arrivata grazie alla squadra juniores maschile seconda dietro alla Turchia e davanti alla Gran Bretagna. A livello individuale nella gara vinta da dal turco Huseyn Pak eccellenti il quarto e quinto posto dei trentini Paolo Ruatti e Andrea Debiasi, con gli altri due azzurri Marco Barbuscio e Federico Vaglia rispettivamente venticinquesimo e trentunesimo.
Ad un soffio dal podio invece le donne juniores, quarte come all’ultimo mondiale. Titolo a squadre alla Turchia davanti a Russia e Romania. Ottimo il quinto posto individuale della più giovane delle tre azzurrine Letizia Titon staccata di 1’08 dalla vincitrice la romena Denisa Dragomir. Decimo posto invece per Mabel Tirinzoni e quindicesimo per Cristina Mondino. (Testo e foto Piergiorgio Chiampo)